Mercedes Serie S, l'ammiraglia per eccellenza
- Paolo Andrea Gallo
- 30 apr 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Tutte le caratteristiche necessarie per poter definire un'auto "ammiraglia" sono racchiuse nel modello che dal 1965 più simboleggia questa categoria di automobili: la Mercedes Serie S.
La prima delle Serie S, la W108 e W109, segnava nettamente un nuovo corso rispetto al passato, quando le automobili "per ricchi" erano caratterizzate da linee molto classiche, e di conseguenza di veloce invecchiamento.
La vettura, creata fedelmente dai disegni di Paul Bracq nel 1965, aveva le dimensioni, le prestazioni e la classe di una vera e propria auto da re, ma allo stesso tempo abbandonava i fronzoli dei precedenti modelli e, grazie ad una linea più bassa appariva più slanciata e accattivante.
Il modello più lussuoso era la W109 300 SEL, la quale aveva un passo di 2850 mm, più lungo rispetto alla gemella W108 (2750 mm), e inoltre montava sospensioni pneumatiche per garantire il massimo del confort e della sicurezza.
I motori a disposizione per questo modello erano due 6 cilindri in linea da 2996 cc e da 2778 cc e tre V8 da 3499 cc, 6330cc e 4500 cc, l'ultimo dei quali era destinato esclusivamente al mercato americano.
L'obiettivo della casa di Stoccarda era quello di creare una vettura lussuosissima, con optional limitati solo dalla tecnologia dell'epoca, e che potesse dare del filo da torcere alle sportive grazie alle soluzioni tecniche e i potenti motori adottati; ancora oggi la filosofia rimane la stessa.
Di serie la Serie S aveva: vetri elettrici, chiusura centralizzata, aria condizionata, selleria in pelle, differenziale autobloccante (di serie dal 1969), sospensioni pneumatiche autolivellanti, 4 freni a disco autoventilati, fari alogeni e cambio automatico. Inoltre potevano essere aggiunti ultieriori optional che la rendevano unica, tra i quali una parete divisoria, il radiotelefono e i tavolini posteriori.
Chiaramente non mancavano le cromature all'interno e all'esterno dell'abitacolo e le modanature in legno, per aggiungere ulteriore classe al tutto.
Un altro dettaglio particolare della Serie S era il bocchettone della benzina posizionato dietro la targa, questo per facilitare l'immissione del carburante sia dal lato destro che da quello sinistro della vettura.
Le prestazioni erano fenomenali; la versione più potente, quella con il V8 da 6.3 litri, poteva contare sulla spinta di 300 cv SAE (250 cv DIN), che le consentivano di superare i 220 km/h e di scattare da 0 a 100 in meno di 10 secondi.
Nel 1970 infatti ne venne creata una versione da competizione denominata 300 SEL 6.8, nata per competere alla 24 Ore di Spa. Durante le prove della gara, però, divenne evidente che la vettura, a causa della sua configurazione, consumava troppo rapidamente gli pneumatici, e per questo motivo la casa tedesca decise di ritirarsi dalla gara.
Comments